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UN CAPOPOPOLO DE NOANTRI SECONDA PARTE

CONCORSO DI AMMISSIONE 2022.IL FILMATO DELLA PREMIAZIONE PRESTO IN RETE

La premiazione del concorso è stata registrata e sarà mandata in rete appena finito il montaggio.
State alleprati: comunicheremo presto la data.

Cari amici (perché chiunque scriva in romanesco ha la nostra amicizia), il compito ingrato di ogni giuria è quello di stilare una classifica.
Quello che vogliamo sottolineare è che una classifica non è un giudizio assoluto.
Si tratta di stabilire una graduatoria: valutare una poesia con un voto migliore di un’altra non è giudicare un autore “bravo” o “scarso”. Si deve solo prendere atto che un componimento sia “migliore” di un altro.
I criteri di valutazione della nostra giuria sono (da sempre) univoci e coerenti: non c’è difformità di giudizio perché per valutare le poesie ci avvaliamo di uno strumento collaudato negli anni, che ci permette l’assoluta obiettività nei parametri. Usiamo una scheda elettronica che non consente errori.
Abbiamo diviso in quattro settori le caratteristiche che formano la poesia e ogni settore è suddiviso in tre argomenti di valutazione: ogni poesia è quindi valutata nei 12 componenti particolari che ne determinano la qualità. Ci pensa poi il foglio elettronico a fare le somme.
Non ci sono riunioni dei giurati dove si possa "concordare" un voto o un piazzamento: ogni giurato vota da solo, a casa sua.
Nel valutare i componimenti di tutti i partecipanti, abbiamo notato molte volte una certa “approssimazione” nello scrivere il dialetto.
L’assioma di ogni arte (e in particolare della poesia) è che per essere tale, l’opera d’arte deve avere due componenti imprescindibili: il sentimento e la tecnica. Quando queste due colonne portanti non sono allo stesso livello, l’opera d’arte non può dirsi tale.
L’approssimazione generale di cui parliamo ha evidenziato una “tecnica” che molte volte ha penalizzato versi con un ottimo livello di “sentimento”.
Scrivere in una lingua diversa da quella abituale, presume uno studio approfondito del linguaggio da usare: non ci si può affidare alla replica pura e semplice del parlato.
Anche il romanesco ha le sue regole. Scrivere riproducendo semplicemente i suoni non è corretto. Il romanesco scritto è diverso da quello orale.
Per questo, basterebbe leggere come i poeti del passato hanno trasformato i suoni in lettere e parole. Non solo: da anni (tanti, tantissimi anni) esistono a Roma le possibilità di documentarsi per perfezionarsi. Centri culturali, corsi di istruzione, libri di grammatica, siti, associazioni, che mettono a disposizione la loro esperienza per aiutare a migliorare la “tecnica” di scrittura dialettale. Perché la tecnica si impara, la poesia no: il sentimento è una qualità intrinseca del poeta e o si ha, o non si ha! Ma il sentimento, da solo, senza la tecnica (o viceversa), non può fare la Poesia.
A Roma si dice che “nessuno nasce imparato”.
L’Accademia Romanesca è da anni il punto di riferimento per lo studio, la documentazione, il mantenimento del dialetto di Roma.
Anche quest'anno siamo arrivati a premiare 11 poeti (ci sono due ex aequo) con l'ammissione alla nostra Accademia.
Oltre ai premi per tutti (targa in vetro inciso; tessera gratuita 2022; libro "i quaderni dell'Accademia 2021; possibilità di pubblicare libri al costo; visite guidate; sconti per le rappresentazioni teatrali dell'Accademia ecc.) ai primi tre verrà consegnato un premio in denaro: 150€ al primo; 100€ al secondo; 50€ al terzo.
Ricordiamo che non sono ammesse deleghe: i premi non ritirati personalmente non verranno assegnati ad altri.
La premiazione avverrà il 26 maggio alle ore 18,30 presso il teatro della FUIS (Federazione Unitaria Italiana Scrittori) in Lungotevere dei Mellini 33/A
L'evento sarà trasmesso in diretta da FUIS TV.
Chi volesse essere presente deve assolutamente prenotare, vista la limitata disponibilità di posti. 3355367541
Vi aspettiamo.

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