Curiosità

Ci hanno chiesto una spiegazione a proposito degli ultimi versi della poesia "Piazza Navona" di Belli, citata nella sezione Temi Parafrasi.

Riportiamo la terzina:

...qua s'arza er cavalletto che dispenza
sur culo a chi le vò, trenta nerbate
e cinque poi pe la bonficenza.

Che a Piazza Navona si alzasse il cavalletto, lo sanno tutti, molti sanno che la pena era riservata ai debitori insolventi (pensate a oggi...) e consisteva in trenta berbate, pochi sanno cosa fossero le "cinque poi pe la bonificenza".
Ecco la curiosità: se nel momento in cui la pena veniva eseguita si fosse trovato a passare un qualsiasi prelato, egli aveva la possibilità di elargire in beneficenza una somma a patto che al condannato venissero date "altre cinque nerbate".
Quanta gente, ancora oggi, compie opere buone...col culo degli altri?

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